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Lettera per il 42° Pellegrinaggio Diocesano a Lourdes

Rallegratevi con me… vi sarà gioia nel cielo (Lc 15,6.7) Carissimi, il tema che accompagna il XLII Pellegrinaggio a Lourdes con la Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza è, secondo il programma del Santuario Mariano, Lourdes, la gioia della conversione. Come…

Rallegratevi con me…
vi sarà gioia nel cielo (Lc 15,6.7)

Carissimi,

Lourdes2014il tema che accompagna il XLII Pellegrinaggio a Lourdes con la Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza è, secondo il programma del Santuario Mariano, Lourdes, la gioia della conversione.

Come Vescovo, oltre a presiedere il pellegrinaggio e ad invitare i pellegrini, vorrei soffermarmi un attimo con voi, quasi ad offrire spunto di riflessione, sul valore della conversione e chiedermi: perché vado a Lourdes? E come inserire questo luogo nel mio cammino cristiano e spirituale?

Sappiamo che c’è una conversione personale e permanente, che è il lavorio di accoglienza della Grazia, destinato a durare tutta una vita.

Siamo e saremo sempre sulla strada della conversione, desiderosi di assaporarne la gioia.

Ma io vorrei richiamare e sottolineare un’altra conversione, che definirei comunitaria ed ecclesiale, per passare dall’io al noi.

Ed ecco la domanda: oggi che i mezzi e le occasioni mi permettono di andare e venire continuamente da Lourdes, o da altri luoghi cari alla pietà cristiana, che significato deve avere per me andare a Lourdes con la Diocesi, e che differenza c’è tra un viaggio e un pellegrinaggio?

Avrà un significato se scelgo di andare a Lourdes con i miei fedeli, i miei ammalati, con la mia Diocesi che ha una lunga tradizione in questo campo, voluta dal cuore appassionato di Alfonso Russo? E che ricaduta pastorale avrà per i parroci l’andare a Lourdes con le proprie parrocchie e con il Vescovo?

Su questo pellegrinaggio diocesano – come su altre iniziative della Diocesi – dobbiamo investire di più, dobbiamo insistere, crederci di più, pensando anche a formule per facilitarne l’adesione, evitando continue fughe solitarie, per costruire con le fragilità, e a servizio di ogni fragilità, la peculiarità della nostra diocesi.

Allora farsi pellegrini a Lourdes con la famiglia diocesana, preparando il gruppo di pellegrini durante l’anno, non per un viaggio comodo ma per un cammino insieme, ridiventa per me Vescovo, per i Sacerdoti, i Diaconi, i Seminaristi, le Religiose, una buona occasione per coniugare il verbo servire in tutti i modi e tutti i tempi.

Sappiamo che la Madonna ci accoglie e ci aspetta dappertutto, ma ci sono dei luoghi, scelti dalla Provvidenza, dove siamo attesi con particolare affetto e calore.

Lourdes è uno di questi luoghi dove Maria, con la preghiera e l’accettazione della sofferenza, ci invita alla conversione, anelito quotidiano di ogni anima fedele.

Carissimi, riscopriamo il pellegrinaggio, impariamo a stare insieme anche con qualche sacrificio e scopriremo che il mondo, quello vero e non artificiale, cammina e procede con le carrozzelle degli ammalati.

Essi, gli ammalati, – come ho ricordato ultimamente, – hanno la residenza a Lourdes, mentre noi in quella città abbiamo solo il domicilio, ma insieme possiamo costruire la nuova città, che è fondata sulla dignità di ogni uomo, immagine e somiglianza di Dio.

Vi aspetto a Lourdes!

Andiamoci insieme per metterci alla scuola di Maria e della sofferenza e per riscoprire, come Bernardette, la gioia della conversione, che va sempre condivisa e rende bella la nostra vita solo quando si pone al servizio di ogni vita.

Buon pellegrinaggio!

Vi saluto e vi benedico.

Nocera Inferiore, 1 agosto 2014
Nella festa di Sant’Alfonso Maria de Liguori

Giuseppe, Vescovo

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