Un saluto a tutti. Questo saluto, che è il saluto del Vescovo, va ai sacerdoti che con me partecipano a questo pellegrinaggio, un pellegrinaggio diocesano, mentre portiamo nel cuore tutti i sacerdoti che sono rimasti in diocesi, i religiosi e le religiose. Questo saluto va a ognuno di voi, che partecipate al pellegrinaggio. Ci siamo messi in cammino e siamo partiti nella notte; i volti ancora non erano nella luce, ancora non erano chiari.
Ora è sorto il sole, è Domenica, è il giorno del Signore, e noi camminiamo verso la casa di Maria, una delle case della Madre dove Lei si é fatta vedere, si è presentata per portarci il Vangelo di Gesù. Ognuno di noi porta nel cuore tante esperienze, tante situazioni. In modo particolare penso ai nostri malati.

Mi è stato chiesto ieri sera da un giovane: «Quante persone tornano guarite da Lourdes?». Ho risposto che tutti tornano guariti da Lourdes, perchè non è tanto la guarigione fisica quanto quella spirituale ciò di cui tutti abbiamo bisogno.

Come ho detto qualche giorno fa, il mio pensiero stamattina è per Alfonso Russo che sta camminando con noi, ci guida dal cielo. Per molti di voi sento proprio la difficoltá nel cuore di questa sua assenza. Ma noi sappiamo che tutti nel corpo siamo in esilio, camminiamo nella fede. Alfonso ora è nella visione, egli giá vede ciò che noi intravediamo nelle ombre della sera.

Che questo nostro pellegrinaggio sia fatto innanzitutto con il cuore, sia fatto nella fede. Che la porta della fede si apra per ognuno di noi, e si apra anche la porta della riconoscenza, la porta dell’amicizia, la porta del perdono. Quest’anno il tema è “Lourdes, una porta fella fede”. Non ci succeda che, mentre Maria ci apre la porta e ci accoglie, noi chiudiamo la porta verso gli altri. Sia aperta la porta del cuore, sia aperta la porta alla speranza. Manteniamo la porta sempre aperta perché Colui che viene ci possa trovare vigilanti. Buon pellegrinaggio, buon viaggio, camminiamo nella fede.

+ Giuseppe, Vescovo